AIGNER
Trento, 17 settembre 2002
" Formazione degli archivisti: figure e modalità nuove"
Per la formazione degli archivisti non c'è, in Austria, un percorso ben preciso da seguire, soprattutto in ambito ecclesiastico non ci sono norme valide in generale. Per ricoprire il più alto incarico negli archivi ecclesiastici è necessario possedere una formazione accademica in campo teologico, o almeno in quello delle scienze religiose. La maggioranza degli archivisti diocesani formati accademicamente ha almeno studiato storia, qualcuno anche storia dell'arte.
In Austria c'è la possibilità di seguire un corso di studi della durata di due o tre anni, presso l'Istituto per la Ricerca Storica Austriaca di Vienna, che ha come materia le scienze storiche ausiliari e le scienze archivistiche. Questa è una formazione storica supplementare molto utile per il lavoro archivistico, tuttavia, in campo ecclesiastico, molto spesso essa non rappresenta un requisito d'assunzione. Circa un terzo degli archivisti ecclesiastici che ricoprono i posti di maggiore responsabilità possiede questa formazione, i restanti due terzi hanno acquisito autonomamente le loro competenze specifiche nel campo archivistico.
Una buona possibilità per gli archivisti diocesani di proseguire la loro formazione è rappresentata dalle giornate di studio e dai convegni annuali organizzati dall'Associazione degli Archivisti Ecclesiastici, che hanno luogo annualmente, le prime in autunno, gli altri in primavera. Se il convegno annuale serve soprattutto per lo scambio di esperienze e la discussione di temi generali, le giornate di studio vengono incentrate su probblemi particolari e utilizzate per trovarne insieme una soluzione.
Trento, 20 settembre 2002
Interventi dell'Associazione degli Archivisti Ecclesiastici Austriaci
1. Regolamento degli archivi
Nel 1997 l'Associazione degli Archivisti Ecclesiastici ha elaborato un 'Regolamento per la salvaguardia e l'utilizzo degli archivi della Chiesa cattolica in Austria" insieme a delle norme di attuazione, valido per gli archivi diocesani, per gli archivi parrocchiali e per gli altri archivi e uffici di registrazione sotto l'amministrazione del vescovo diocesano. Il 6 novembre 1997 la Conferenza Episcopale Austriaca ha approvato questo regolamento e l'ha così pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Conferenza Episcopale Austriaca. La pubblicazione nelle singole diocesi è avvenuta nella prima metà del 1998. Da allora il "Regolamento degli archivi" è entrato in vigore in tutti gli archivi diocesani austriaci e offre un buon quadro legislativo per l'attività degli archivi diocesani. Attraverso l'elaborazione delle norme di attuazione si è potuto raggiungere anche un accordo comune su alcune fondamentali questioni che riguardano tutti gli archivi ecclesiastici austriaci. Queste sono: norme di utilizzo sia degli archivi diocesani sia di quelli parrocchiali, regole d'accesso, con autorizzazioni speciali, al bene ecclesiastico documentario e scritturistico chiuso al pubblico, onorari e cassazione.
2. Gestione del patrimonio archivistico
La situazione degli archivi diocesani austriaci è, riguardo ai loro compiti e alle loro attività, molto differente, a causa del materiale in essi custodito e della situazione generale all'interno delle diocesi. Ci sono delle differenze sostanziali soprattutto a causa della diversa gestione dei registri parrocchiali. In quattro diocesi questi vengono centralizzati nell'archivio diocesano, in uno di questi sono consultabili sotto forma di microfilm. A causa di ciò questi archivi vengono visitati da molti più ricercatori (tra 700 e 1800 accessi all'anno), rispetto a quelli che conservano solo gli atti degli uffici di curia (tra 100 e 800). Tuttavia, riguardo alla custodia dei registri parrocchiali e al loro frequente utilizzo, a lungo andare si creano dei grossi problemi di conservazione, cosicché sono studiate delle possibilità di digitalizzazione/filmatura. Si danno delle differenze anche a causa dei diversi ambiti di attività dei singoli archivi diocesani: se alcuni archivi sono attivi in gran parte anche nel campo pedagogico e in altri sono sentite in maggiore misura le possibilità di ricerca, pubblicazioni e pubbliche relazioni, altri archivi non hanno queste possibilità e si devono limitare al lavoro fondamentale di un archivio: conservare e rendere fruibile. A causa di provvedimenti mirati al risparmio presi in alcune diocesi, il compito di ricerca e formazione non solo è stato reso in parte più difficile, ma anche impedito.
Ci sono tuttavia diocesi che prendono con molta serietà il loro compito storico culturale e danno all'archivio le debite possibilità per svolgere una attività corrispondente a questo impegno.
3. Armonizzazione dei sistemi in rete
Riguardo all'utilizzazione di sistemi informatici nei singoli archivi diocesani non esistono standard generali o programmi unificati, tranne che nell'elaborazione dei testi, dove viene sempre usato MS-Word. La fruibilità del materiale è possibile o attraverso un registro manoscritto o attraverso una banca dati (Filemaker, Access). Alcuni archivi diocesani utilizzano della banche dati elaborate da loro stessi, altri archivi usano programmi archivistici che si trovano in commercio, molto diffusi soprattutto in Germania (AUGIAS, FAUST). In generale possiamo dire che la registrazione di banche dati in Austria, anche negli archivi statali, è ancora agli inizi e che procede solo in maniera lenta e tenace. Tuttavia in futuro non si potrà fare a meno di registrare il materiale in banche dati e di metterlo adeguatamente a disposizione per la ricerca. II materiale dell'archivio diocesano di St. Pölten, per esempio, è fruibile al 90% in questa forma e il registro della sua banca dati è consultabile in Internet (http://www.dasp.archiv.net). Le esperienze sono molto positive , poiché con questo sistema si è potuto risparmiare un grosso numero di telefonate e di visitatori, che qui comunque non avrebbero trovato nulla, e così guadagnare circa 2-3 ore al giorno. In futuro, tuttavia, non bisognerà solo pensare alle banche dati degli archivi ma anche considerare l'apprestamento digitale di fonti in Internet. Nella Bassa Austria è attualmente in corso un progetto pilota che ha come scopo la preparazione digitale in foto e testo dei documenti di tutti i grandi dodici monasteri presenti in questa regione. A termine di questo progetto saranno fruibili via Internet circa 17.000 documenti medievali (http://www.mom.archiv.net).
4. Rapporti Chiesa - Stato, chiese - enti locali
Il rapporto della Chiesa cattolica con lo Stato e con gli enti locali in generale può essere definito buono, sebbene questi siano caratterizzati da forti differenze. Tuttavia possiamo affermare che c'è una buona collaborazione a diversi livelli, nel campo sociale come in quello della formazione. Questo vale anche per gli archivi ecclesiastici che mantengono buoni rapporti con gli archivi statali e con gli archivi delle città e delle comunità.